Giornalista. A febbraio 2012 Giuseppe Salvatore Riina, 34 anni, terzogenito del boss di Cosa nostra, dopo 9 anni di carcere e dopo un periodo in regime di sorveglianza speciale con obbligo di dimora a Corleone, viene autorizzato dalla magistratura a trasferire la sede di soggiorno da Corleone a Padova per intraprendere un percorso di lavoro in una onlus. A febbraio 2017, quindi cinque anni dopo il suo arrivo, Cristina Genesin viene in possesso di foto che lo ritraggono in un bar di Padova con alcuni pregiudicati per mafia. Le foto sono state scattate quattro anni prima, nell’ambito di un’indagine della Dda. Le foto vengono pubblicate sul mattino di Padova ma quella che per il giornale è la giusta denuncia di una situazione quantomeno “anomala” per i magistrati della Dda di Venezia sarebbe addirittura un tentativo di favorire il figlio del boss. Così i finanzieri del Gico, mossi dal pm Celenza, le sequestrano computer e telefonini, dando il via alla “caccia alla fonte” con una marea di tabulati telefonici.

EVENTO PASSATO: Altopiano

Palazzo Moroni, Sala Paladin - 18:30 - 05/10/2023
«Una rivista interdisciplinare di analisi politica nasce per favorire la comprensione dei fenomeni che caratterizzano questi anni di grandi cambiamenti. Tali mutamenti radicali possono essere letti soltanto attraverso categorie in grado di viaggiare fra le diverse costellazioni del sapere. Il...

EVENTO PASSATO: Il paradiso dei Ricchi

Caffè Pedrocchi, Padova – Sala Rossini - 16:00 - 04/10/2019
Grazie a clamorosi scoop giornalistici, al coraggio di chi ha diffuso documenti riservati rimediando multe e condanne, finalmente è stato scoperchiato il bluff delle tasse e della finta concorrenza fiscale. Questa inchiesta apre la scatola nera dell'Europa unita, racconta le...