Arben Dedja (Tirana) si è laureato in Medicina e Chirurgia a Tirana, Albania nel 1988. Dopo la laurea ha lavorato per tre anni come medico condotto nel nordest del Paese. Nel 1994 si è specializzato in Chirurgia Generale presso l’Ospedale Universitario di Tirana dove ha poi lavorato in qualità di urologo.
Dal 1999 vive in Italia. Attualmente lavora presso il Dipartimento di Scienze Cardiache, Toraciche e Vascolari e Sanità Pubblica dell’Università di Padova. Pubblica articoli scientifici nell’ambito della ricerca di base e traslazionale.
Nella sua vita parallela ha pubblicato in Albania tre libri di racconti, tre di poesie e otto di traduzioni (Poesie scelte da Umberto Saba, Miroslav Holub, Sylvia Plath, Emily Dickinson e Attilio Bertolucci; Tutte le poesie di Guido Cavalcanti; Songs of Innocence and of Experience di William Blake.
L’ultimo libro tradotto e pubblicato in Albania è La sinagoga degli iconoclasti di J. Rodolfo Wilcock). La sua seconda raccolta di racconti, Histori (e)skatologjike gli è valsa il Premio “Autore dell’Anno” alla Fiera del Libro di Tirana (2014).
In italiano ha auto-tradotto e pubblicato il suo primo libro di racconti Amputazioni prolungate (Besa Editrice, 2014), due raccolte di poesie inedite in Albania, La manutenzione delle maschere (Kolibrís, 2010) e The vanishing twin (Besa Editrice, 2015), alcune auto-tradotte dall’albanese, altre scritte direttamente in italiano, Trattato di Medicina in 19 racconti e 1/2 (WhiteFly Press / VAGUE Edizioni, 2020)
Arben Dedja appartiene alla categoria degli autori di origine albanese che scrivono in italiano, noti come scrittori albanesi italofoni. Clicca sul link per consultare l’elenco degli scrittori italofoni. Qui i suoi libri censiti da Albania Letteraria.