C’è tutta l’emozione del ritorno in questa edizione della Fiera delle Parole. Torniamo a Padova, dopo dodici mesi di allontanamento che ci hanno fatto sentire con più forza l’affetto che questa città ha per il nostro progetto. Un progetto di apertura, di condivisione, di ascolto. Di libertà. Tornano a risuonare di parole le sale nel cuore della nostra città. Tornano ad incontrarsi le persone che decidono di dedicare un’ora, un pomeriggio, una giornata all’ascolto, alla partecipazione, al confronto. Torna a splendere la bellezza di un incanto: quello che si vive nel momento in cui ci si accorge di essere una comunità. Ricominciamo il viaggio, tutti insieme, e godiamo dei «nuovi cammini» – per dirla con Saramago – che l’interruzione ha involontariamente fatto germogliare. Perché la Fiera delle Parole in quest’anno è cresciuta, grazie all’ospitalità dei Comuni di Montegrotto e Abano che l’hanno accolta nel 2016 e di nuovo quest’anno. E oggi torna a Padova più bella, più ricca. E più aperta che mai.