Marco Bonetti nasce a Milano, dove frequenta le scuole pubbliche e contemporaneamente studia pianoforte e chitarra classica. Il suo indirizzo artistico si concretizza, però, con l’Accademia nazionale d’arte drammatica dove si diploma con Il calapranzi di Harold Pinter, sotto la guida di Esperia Sperani. Da qui l’inizio della sua carriera professionale: Il Festival della Prosa di Venezia, con la Cenerentola di Jacinto Benavente, Il Barone di Birbanza al Piccolo Teatro di Milano con la regia di Fulvio Tolusso, e vari sceneggiati con registi come Anton Giulio Majano, Sandro Bolchi e Mario Landi. Roma lo trova impegnato principalmente nel cinema e nella televisione: Nella stretta morsa del ragno con Anthony Franciosa e Michèle Mercier, Incontro con Massimo Ranieri e Florinda Bolkan, Il dio di Roserio, uno dei primi film TV tratto dall’omonimo racconto di Giovanni Testori. Un incontro importante lo ha con Roberto Rossellini in Blaise Pascal, e con Luigi Zampa in Bisturi – La mafia bianca. Nel frattempo lavora in Francia in Le secret des Flamands con una Isabelle Adjani alle sue prime esperienze, in Le Paria con Charles Aznavour e con la regia di Denys de La Patellière, ne Il giocatore invisibile di Giuseppe Pontiggia con Erald Josephson ed in Il dono di Nicolas con Jemie Lee Curtis.
In seguito lavora in alcuni musical: il Cyrano con Domenico Modugno, dove interpreta il Visconte di Valvert, spettacolo portato anche in Argentina in Cile e in Brasile, e Applause versione teatrale di Eva contro Eva che lo vede protagonista maschile insieme a Rossella Falk e Ivana Monti.
Si dedica al doppiaggio sia come attore che come direttore: si ricorda uno fra tutti Naoto Date nella serie L’Uomo Tigre. A volte usa, come pseudonimo, Bettino Carmo, anagramma del suo nome e cognome.