Virginia Baradel
con
Guido Bartorelli
Margherita Stevanato
Enza Del Tedesco
Musei Civici, Sala del Romanino
Data: dom 08 ottobre 2017
17:30
interventi di:
Enza Del Tedesco (Università degli Studi di Trieste)
Guido Bartorelli (Università degli Studi di Padova)
con reading a cura di Margherita Stevanato
Indiscusso protagonista e fervido tribuno dell’arte futurista, Umberto Boccioni manifestava già negli anni dell’adolescenza, trascorsi tra Padova e Catania, quel suo destino di eccezionalità, coltivando propositi letterari. Una vocazione che si traduce in scritti pervasi dalle percezioni che agitavano il suo animo. Tra i vari componimenti poetici e narrativi, si distingue il racconto Pene dell’anima, che tratta della consunzione e del suicidio d’amore di una giovane donna. Una visione fosca e crepuscolare si accompagna a una scrittura che rivela il linguaggio di un giovane avvertito, spinto da un incessante lavorio mentale a inoltrarsi nella complessità che caratterizza i temi della bellezza, dell’amore e della morte. Tra le maglie di un patetismo di maniera è possibile intravedere alcune anticipazioni che riaffioreranno nei primi anni milanesi quando, in quella tumultuosa temperie artistica, Boccioni si confronterà con simbolismo ed espressionismo, facendo emergere, come scrive Maurizio Calvesi, quell’«oscuro sentimento della morte che ne insidiava la stessa vitalità generosa».
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