Vasco Mirandola
con Augusto Pivanti

Caffè Pedrocchi – Sala Rossini

Data: gio 03 ottobre 2024
INGRESSO LIBERO SENZA PRENOTAZIONE

Orario:

16:30


È un mondo lieve quello di Vasco, impalpabile come lo zucchero a velo, bello come la neve, come una promessa antica. C’è levità, si, ma c’è anche profondità nei versi di questo poeta, un poeta che sa giocare, che sa cantare l’irrinunciabilità e la serietà del gioco, dello sguardo obliquo che capovolge, che osa guardare la vita a testa in giù. Ed è lì che le cose si rivelano perché sanno di non essere aggredite. Vasco non ha uno sguardo predatore, non possiede lo sguardo di quello che tutto vuole capire o afferrare. Sa aspettare, dare il giusto tempo affinché le cose si manifestino, ed è solo allora che la sua poesia affiora, evoca, bisbiglia, dipinge piccoli grandi acquerelli, piccole storie da incorniciare. Quando ci affacciamo al suo mondo, si ha la sensazione di uscirne rinnovati, bonificati, generati all’inusitato, alla meraviglia. Capita di mettersi le mani in tasca e trovare un fiore, una foglia, un sasso e stupirsi, domandandosi di come abbiano potuto trovare rifugio tra le nostre dita. (dalla prefazione di Simona Garbarino)

Con:

Vasco Mirandola

Vasco Mirandola, lavora in cinema (premio Oscar con Mediterraneo di Gabriele Salvatores, con Carlo Mazzacurati ne Il Toro e Il Prete Bello, per citarne alcuni), in televisione, in teatro. Ha pubblicato sei libri di aforismi e poesie: Non urlare che mi rovini prezzemolo (editore Studio Tesi), Il solito...
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e

Augusto Pivanti

Augusto Pivanti (Feltre, 1962). Come autore ha scritto una dozzina di sillogi; tra esse: Memoria dell’acqua profonda (prefazione di Giancarlo Pontiggia), Biografie della nuda voce (prefazione di Guido Oldani), I nomi impliciti del tempo (prefazione di Piero Marelli), Epifanie della maternanza (prefazione di Maurizio Cucchi). Con l’amico Alberto...
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