Da Caporetto all’armistizio di Villa Giusti. ll lutto e la memoria: cosa resta della Grande Guerra?

Per le scuole superiori di secondo grado (adatto agli studenti delle classi quinte)

Lezione multimediale nel Centenario della Grande Guerra (1918-2018)

Info e iscrizioni: http://www.progettogiovani.pd.it/la-fiera-delle-parole-2017-per-le-scuole/

10 milioni di morti, quasi 5500 al giorno per ognuno dei quattro anni di guerra. È abbastanza singolare che l’Italia abbia avuto bisogno di centenario per cominciare a riflettere in modo articolato e post-ideologico sulla Grande Guerra, prendendo le distanze – se possibile – dalla retorica fascista della monumentalizzazione eroica della memoria. Le nuove generazioni è bene che sappiano non solo cosa avvenne in quei tragici anni di guerra, ma siano consapevoli del pesante lascito di questa carneficina umana. Siamo tutti figli di questa tragica pagina della storia, perché il mondo che uscì dal conflitto era radicalmente diverso da quello che, nel 1914, lo iniziò. Tutti portiamo più o meno consapevolmente i segni di questa tragedia. Riflettere insieme sulle dinamiche profonde di questa memoria può aiutarci ad elaborare quel lutto. Operazione che non è solo giusto, ma doveroso fare. Perché non c’è futuro, se non si fanno i conti con il proprio passato.