Raffaella Battaglini
con
Saveria Chemotti
Attilio Motta
Maria Grazia Mandruzzato
Data: ven 05 ottobre 2018
17:30
Presentazione del romanzo E io sono la freccia
di Raffaella Battaglini
Questo romanzo è concepito in forma di trittico, tre storie di donne saldate da una forte unità tematica, il rapporto fra creatività e autodistruzione, che in tutti e tre i casi passa attraverso la sessualità o comunque la sofferenza amorosa. Le storie sono inoltre connesse dalla riapparizione di alcuni personaggi secondari e di alcuni luoghi; il tempo va dalla metà degli anni ’60, data di inizio della prima storia, alla metà degli anni ’80 in cui è ambientata la terza- e in filigrana, attraverso le vite delle protagoniste, si intravede il cambiamento del paesaggio storico, dall’euforia creativa e rivoluzionaria degli anni sessanta e settanta, alla disillusione e al disancoramento degli ’80.
Nella prima parte, intitolata “Intorno a te”, la storia della protagonista, una poetessa morta suicida e diventata famosa solo dopo la morte, in cui è adombrato il personaggio di Sylvia Plath – da un cui verso è tratto il titolo del libro- è raccontata attraverso una molteplicità di voci narranti, che si contraddicono a vicenda facendo della donna ricordata un oggetto prismatico e sfuggente, come in una sorta di ritratto cubista.
Nella seconda parte, “Acquamarina”, la voce narrante è quella di un’adolescente, che come in un breve romanzo di formazione racconta un’estate al mare passata a casa di un’amica, e l’innamoramento-
Nella terza parte, “Euridice”, il racconto è affidato a un giovane uomo, preda di un’ossessione amorosa per una donna che vede solo a distanza, e che insegue attraverso una Roma fantasmatica ed estranea. La donna, in questa storia un’artista visiva, è ricalcata sulla figura di Ingeborg Bachmann; qui viene raccontata la fase finale della sua vita, il declino e il lento sprofondare nella dipendenza dai sonniferi e dall’alcol. In quest’ultimo caso la figura di Euridice è evidente, dato che il narratore della storia ha la funzione di un Orfeo, per quanto derisorio e totalmente impossibilitato a salvarla. Tutte e tre le protagoniste, comunque, sono unite nel segno di Euridice, in quanto troppo profondamente incamminate nella morte perché sia possibile richiamarle indietro.
Letture di Maria Grazia Mandruzzato
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e
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