Attilio Motta
con
Sergio Frigo
Data: sab 05 ottobre 2024
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11:00
Presentazione del libro di Ipppolito Nievo, In difesa degli studenti
Tornato a Padova per studiare legge, nel 1853 il ventunenne Nievo scrive al foglio bresciano «La Sferza» per difendere gli studenti del Bo, accusati dal direttore Mazzoldi di preferire i piaceri della socialità a quelli dello studio, e lo fa rivendicando i diritti di una gioventù in cui «ferve la parte viva e pensante della nazione». Alla risposta del direttore, Nievo replica con una seconda lettera, nella quale ironizza sul perbenismo di Mazzoldi e denuncia il clima conformistico e illiberale che avvilisce le università del Lombardo-Veneto. Il volume ricostruisce anche la vicenda che, un anno prima, aveva spinto Nievo ad inviare alla «Sferza» una lettera per difendere gli ebrei dalle accuse di usura cavalcate da Mazzoldi, che ne pubblicò però solo un breve frammento anonimo. Tra passione e ironia, queste prime prose pubbliche dicono l’ethos militante di Nievo e, nell’argomentazione sapida e geometrica, annunciano la grandezza dello scrittore e dell’umorista.
Ippolito Nievo (Padova 1831-Mar Tirreno 1861) è stato il maggiore autore letterario del Risorgimento, grazie alle Confessioni d’un italiano, romanzo “storico-contemporaneo” in cui trovano sintesi le varie anime del movimento per l’indipendenza e l’unità nazionale. Nei suoi dieci anni di attività egli ha scritto però, oltre allo splendido epistolario, altri romanzi, raccolte di poesie, drammi, commedie e tragedie, racconti filosofici e novelle, pamphlet politici e centinaia di pezzi giornalistici, i più antichi dei quali sono proprio queste lettere alla rivista «La Sferza». Garibaldino e vice intendente generale alle finanze della Spedizione dei Mille, nel gennaio ’61 Nievo tornò in Sicilia per recuperare alcuni documenti amministrativi, ma morì nel naufragio del vapore «Ercole» che lo riportava sul continente, la notte fra il 3 e il 4 marzo del 1861, a soli 29 anni.
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