Data: gio 03 ottobre 2019
18:30
Il 19 luglio del 1979, i sandinisti entrano a Managua. Il tiranno, Tacho Somoza, el malo, era fuggito due giorni prima. Fu l’ultima, impensabile Rivoluzione del ‘900: nel Centroamerica, un movimento armato conquistò la libertà in un paese considerato ‘terra privata’ degli Stati Uniti. Fu la Rivoluzione dei poeti. In Nicaragua todos son poetas. I poeti hanno sparato, hanno ucciso e sono stati uccisi. Nel primo governo rivoluzionario vi erano cinque poeti. Io arrivo a Managua nell’estate del 1980. Per vedere la Rivoluzione. Dieci anni dopo quel sogno venne sconfitto. Oggi, quaranta anni più tardi, il Nicaragua cerca ancora una nuova ribellione. La poesia è ancora una delle anime di questo paese. I poeti continuano a immaginare una Rivoluzione. Questo libro racconta delle loro lacrime e delle loro risate. Racconta di un fallimento e di un trionfo. Sono tornato in Nicaragua trentacinque anni dopo la prima volta. E ho ritrovato i poeti. E non potevo andarmene senza raccontare la loro storia. E raccontare dei poeti è stato fare i conti con me stesso.
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