Centro Universitario di via Zabarella, Sala Blu
Data: sab 07 ottobre 2017
15:00
L’Europa si trova di fronte a un passaggio critico. È come se i popoli variamente discriminati o oppressi, attraverso la loro decisione di sormontare le frontiere che l’Europa pone loro di fronte, pretendano, con la loro presenza, di rimettere in discussione quella logica di dominio che ha governato il mondo negli ultimi secoli. Lontano dalle visioni spersonalizzanti della burocrazia europea e dal processo di normalizzazione del razzismo e delle discriminazioni dei movimenti xenofobi, nella prospettiva che ho cercato di delineare in questo lavoro, il migrante, che sia profugo o rifugiato, può diventare una figura cruciale ed emblematica del mondo globalizzato e post-coloniale, nella misura in cui valica le frontiere geografiche e culturali, simboleggiando la pluralità e l’interconnessione tra vari territori, identità e religioni. Solleva con la sua sola presenza problemi di democrazia, libertà e parità nella società e nei luoghi di lavoro, diritto di cittadinanza e redistribuzione delle risorse.
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