Quando il bianco

Quando l’alba esce dalla notte, è bello andarla a cercare.
Quando a sera il sole sparge i suoi ultimi colori, viene voglia di lasciarsene bagnare.
Quando si comincia a camminare, dà forza trovare una mano sicura.
Quando arriva il tempo di andare, uno sguardo può bastare.
Quando il bianco?
Quando il bianco si fa veste e memoria, traccia e frammento, silenzio e presenza, tutto torna.
La luce si fa mistero e il gesto sussurro.

Le “parole scelte” di Elena – fissate nel suo libro “Quando il bianco, tracce e frammenti, sguardi e silenzi in ogni tempo di vita” (2021) – dicono piú di quanto significano. Lasciano il primo posto a volti e nomi: esistenze ascoltate, aspettate, accompagnate. Parole che prendono per mano ogni tempo di vita. Aprono stanze segrete. Invitano al riconoscimento
di sé, fino a spogliarsi di ogni ieri, verso domani.

Elena Licci Tidei – nella vita mindful coach e formatrice – confessa, come scrive nell’Introduzione al suo libro “Parole poche, a voce viva” (2023), pubblicato in questi giorni, che da piccola «… mi nascondevo agli occhi sotto uno scrittoio antico di casa e in pieno ascolto raccoglievo parole … cadute dal legno, protetta. Un gioco che sapeva d’immenso, chiedeva prontezza ed equilibrio, mi apriva all’ampiezza dello sguardo orizzonte, mi si concedeva di riconoscere, nel vuoto, la caduta: quel piccolo suo scendere a lettere vive».

Così, Elena ha iniziato a scrivere le sue poesie. Le sue parole scelte accompagnano il lettore in un cammino che lo porta ad avvicinare la poesia come «… ascolto, negli occhi … rotondità di sguardo … acqua che scorre, libera … concessione del Silenzio mio grande che solo nel “poco dire” sceglie con cura il manifestare l’essenza dell’Oltre che sente. Oltre che si lascia solo intravedere, “intravedere mondi è l’arte del piccolo”, e scandisce a voce piccola, ma chiede, chiede comprensione netta».

Le parole raccolte nei suoi libri Quando il bianco e in Parole poche, come suggerisce lei stessa, custodiscono «un viaggio tra notti, spazi e tempi “a voce viva” […] è lì che l’Oltre si fa toccare […] si tratta di incontri […] appunti del vivere, nel mio libro bianco».