Jean Baptiste Del Amo
con
Alberto Gaiani
Caffè Pedrocchi – Sala Rossini
Data: ven 06 ottobre 2017
Orario:
19:00
È la fine del XIX secolo. Nell’ingrata campagna francese, i contadini tentano disperatamente di far fruttare qualche acro, pascolano nella melma, si scaldano al fiato delle bestie. La maggior parte di loro sta con la pancia vuota, risparmia su tutto, parla poco. L’avarizia, la sporcizia, la malevolenza e l’invidia regnano incontrastate. Marcel e Léonore sono cugini. Si sposano ed ereditano un appezzamento di terra. Marcel lavora duramente e a forza di braccia riesce a mantenere la fattoria di famiglia. Nel 1914 è spedito però al fronte, da dove torna alcolizzato e vio-
lento. Per esorcizzare l’orrore, si rimette a lavorare come un dannato e, pur abbrutito dall’alcol, trasforma la fattoria in una piccola azienda di allevamento di maiali.
Dopo mezzo secolo, nel 1981, l’azienda è ancora lì, con la vecchia Léonore, il figlio Henri e i nipoti. Tre generazioni, che vivono ora in una moderna azienda di allevamento intensivo di maiali. La sporcizia e la malevolenza di un tempo hanno cambiato di segno: sono divenute industria dell’orrore nei confronti degli animali.
Henri regna come un despota su una famiglia distrutta dal mondo moderno: un figlio alcolizzato, una figlia depressa, un bambino che presenta chiari segni di
autismo. Non cessa però un solo istante di perseguire l’aumento della produttività del suo allevamento di maiali. Tutte le sue speranze sono riposte in un verro (un maiale maschio destinato alla riproduzione) mostruoso, nato dall’accoppiamento con un cinghiale. È la Bestia, un distruttore sorto dalla follia umana.
Un grande romanzo sulla deriva dell’umanità nel suo selvaggio accanimento nei confronti della natura e del mondo animale.
Finalista al Prix Goncourt, al Prix Médicis e al Prix Femina. Vincitore del Prix de l’Île de Ré. Vincitore del Prix des Libraires de Nancy.
«Unendo i risvolti tragici di un romanzo familiare alla descrizione della brutale evoluzione del rapporto degli uomini con gli animali, Del Amo mostra l’apocalisse che, in nome della razionalità economica, sta conducendo l’umanità alla follia».
Le Monde
«Tra i migliori 20 libri dell’anno. Un romanzo duro, violento, crudo, di un realismo che sfiora l’insostenibile».
Lire
«Il talento di Jean-Baptiste Del Amo è impressionante, la sua scrittura è tagliente, sensuale, chirurgica».
Bernard Pivot
«Un affresco sulla famiglia e sulla ferocia umana. Un romanzo sensazionale, duro, vertiginoso, ambizioso».
L’Express
«È un libro frutto di uno dei demoni di Del Amo, vegano e animalista, convinto che uno scrittore debba essere scomodo:“Niente di peggio di un libro che cerca di compiacerti”».
D-laRepubblica
«Con una lingua magnifica Del Amo difende la dignità dell’animale».
Le Figaro
Anteprima nazionale
In collaborazione con Progetto Giovani
Con:
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Jean-Baptiste Del Amo (al secolo Jean-Baptiste Garcia) è nato a Tolosa nel 1981
Dopo un periodo di studi letterari e una formazione da animatore socio-culturale, lavora per alcuni mesi in Africa, in un'associazione di lotta contro l'HIV. Da questa esperienza nasce...
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Ha studiato filosofia e ora insegna nei licei. Si è occupato del pensiero ebraico del Novecento, di didattica della filosofia, di filosofia contemporanea. Ha collaborato con Alfabeta2, Le parole e le cose, Alias Domenica.
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