Massimo Cirri
con
Sara Zambotti
Università degli Studi di Padova, Palazzo del Bo – Aula Magna
Data: sab 07 ottobre 2017
17:30
Una nave nuova di zecca, passeggeri pieni di speranze, il futuro all’orizzonte mentre la musica suona. Poi un iceberg, il naufragio, il silenzio. Fino alla fine a raccontare quello che accade è solo il ragazzo giovanissimo che fino a poco prima mandava festosi telegrammi dalla tolda della nave: il marconista. “Siamo alle basi dell’immaginario moderno. La radio inizia qui” scrive Massimo Cirri, che comincia questo libro con la scena epica del Titanic e prosegue raccontandoci come dal titic titic del segnale morse si sia passati alle trasmissioni vocali, e come l’invasione di milioni di radio music boxes nelle case sia stata una pacifica, meravigliosa rivoluzione. La radio è senza fili, la radio non ci chiede di abbrutirci sul divano, la radio vive anche nel buio, la radio sa interferire con la nostra
esistenza quotidiana in modo dialogico e non invadente grazie alla natura poligama, porosa e sempre, costitutivamente, sintonica che le appartiene. Con la sua voce inconfondibile, capace di sorridere e di emozionarsi per noi, Cirri spazia dalla Jugoslavia a New York, da Bertolt Brecht a Linus, dagli esperimenti di Danilo Dolci ad Alto gradimento e molto oltre per costruire un racconto che è al tempo stesso cronaca appassionata di una vita di lavoro in radio e meditazione su questo medium: che cambia, cresce, passa dal transistor al podcast ma rimane un luogo di incontro magico, che vive nello spazio puro del suono e si sottrae alla tirannia delle immagini per essere un luogo di libertà, in cui la musica e le parole sono ancora, fino in fondo, se stesse.
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