Data: sab 05 ottobre 2024
INGRESSO LIBERO SENZA PRENOTAZIONE
16:30
Quarantaquattro frammenti composti nell’arco di appena tre settimane. Potremmo chiamare “poemetto” questa suite che Marina dedica a un’amica scomparsa, una creatura della quale unitamente all’«assenza» percepisce ora l’«immanenza». Una vistosa contraddizione, che d’altronde è nella natura stessa di ogni poesia. Ma più che la definizione formale di una sequenza lirica tanto febbrile, varrà la pena di segnalare l’appassionata continuità del ricordo che la ispira e la guida: su un registro in cui gli elementi di un realismo tangibile e minuto (i libri, la terrazza, il bar sotto casa) si alternano liberamente ad altri dati, quelli indotti dall’incoercibile forza della visione e del sogno, che hanno un ritmo proprio, una sintassi specifica. È un intreccio che di necessità immette a poco a poco nel quadro il personaggio dell’autrice di un’opera avvincente, temprata al virtuoso calore degli affetti e dotata di una capacità costruttiva che si avverte anche nelle sapienti variazioni metriche. (Silvio Ramat)
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