Fiera delle parole, chiusa l’edizione dei record
Ventitré giorni, quasi 500 ospiti coinvolti fra autori e “moderatori”, ben 293 eventi – incontri, con l’autore, ma anche reading, spettacoli teatrali, momenti musicali e incontri con le scuole – in 49 luoghi diversi, dalle sale pubbliche agli hotel delle Terme, dai luoghi-simbolo di Padova come Palazzo della Ragione, l’Aula Magna del Bo e il Caffè Pedrocchi fino alle librerie di periferia. Il lungo e affascinante percorso della Fiera delle Parole 2017, partito lo scorso 15 settembre a Montegrotto Terme e Abano Terme e approdato a Padova martedì 3 ottobre per una sei giorni intensissima, si è chiuso domenica 8 ottobre con un bilancio che ha ampiamente superato i 70mila visitatori. Oltre che dai numeri, il successo della manifestazione è stato confermato dal grande entusiasmo che ha saputo suscitare una proposta capace di “mobilitare” un pubblico trasversale, che va dai forti lettori alle persone che non frequentano abitualmente le librerie e proprio grazie al Festival si avvicinano o riavvicinano alla lettura, scegliendo di tornare ad acquistare un libro perché affascinate dal racconto dell’autore. Il gran numero di eventi proposti – senza mai fare sconti o concessioni in termini di qualità dei contenuti – fa della Fiera delle Parole una proposta unica nel panorama nazionale, capace di coinvolgere al contempo i grandi editori e le case indipendenti, gli autori di primissimo piano nel panorama letterario nazionale e gli emergenti. A riempire le sale non sono stati soltanto i nomi noti al grande pubblico come Dario Franceschini, Pietro Grasso, Roberto Vecchioni, Luca Mercalli, Gaetano Curreri, Dacia Maraini e tanti tanti altri: quasi tutti gli eventi, alle Terme come a Padova, nelle location “principali” così come in quelle “secondarie” – con poche eccezioni – hanno registrato un buon afflusso di pubblico. Se quest’edizione ha segnato l’atteso ritorno a Padova, il debutto della nuova formula “estesa” che tiene insieme città e bacino termale, già si guarda all’edizione 2018. “Accanto ai numeri che fotografano i risultati del Festival – spiega l’ideatrice direttrice artistica Bruna Coscia – le evidenze relative all’indotto generato per la città e per le Terme, con ristoranti e alberghi pieni. Un risultato importante, anche perché va considerato che la spesa per la Fiera delle Parole è un settimo o addirittura un decimo di quella richiesta da altri grandi festival letterari nel territorio nazionale. Non dimentichiamo poi che, come documentato da diverse ricerche, l’indotto di eventi di questo tipo, è pari ad almeno 7 volte l’investimento…”.
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