Il grande ritorno di Andrè Aciman
UNA NUOVA SETTIMANA RICCA DI APPUNTAMENTI ONLINE
Tra i prossimi ospiti Marco Balzano, Loredana Lipperini, Romana Petri, Bianca Pitzorno, Annarita Briganti, Paolo Di Paolo, Alberto Riva
Il grande ritorno di André Aciman, autore del bestseller mondiale “Chiamami con il tuo nome”, segna la nuova settimana della Fiera delle Parole online. Lo scrittore americano, già ospite del festival nelle edizioni 2014 e 2017, giovedì 25 torna ad incontrare il pubblico per presentare il suo nuovo romanzo “L’ultima estate” (Guanda) in dialogo con un altro grande amico della Fiera, Marco Balzano. Ad aprire la settimana saranno, martedì 23 marzo, le voci di Loredana Lipperini, candidata allo Strega con “La notte si avvicina” (Bompiani), un gotico italiano ambientato tra i monti dell’Appennino, che sarà presentato da Romana Petri. Mercoledì 24 marzo arriva Bianca Pitzorno, una delle scrittrici per ragazzi più amate, che torna a cimentarsi con un romanzo per adulti, “Sortilegi” (Bompiani), che l’autrice presenterà assieme ad Annarita Briganti. Ultimo appuntamento della settimana venerdì, quando Paolo Di Paolo presenterà il nuovo libro di Alberto Riva, “Il maestro e l’infanta” (Neri Pozza) che racconta la vita del compositore Domenico Scarlatti. Tutti gli appuntamenti sono in diretta streaming alle ore 19 sui profili social del festival.
Loredana Lipperini presenta “La notte si avvicina” (Bompiani) con Romana Petri
Martedì 23 marzo
Italia, 2008. L’anno della grande crisi economica e del più spietato disinteresse verso il mondo. Un paese ai piedi delle montagne, già segnato dal terremoto, circondato da militari, popolato da persone incerte, impaurite, rabbiose. E prigioniere. Un’epidemia, una nuova peste che dilaga e non perdona. Le streghe, come le epidemie, attraversano la storia, e in questa, di storia, ce ne sono tante: le mamme feroci che strappano a Maria i suoi figli, condannandola a una vita di solitudine; Chiara, smarrita nel suo mondo disseminato di presagi, sogni, visioni di fruste e angeli punitivi; Saretta, settant’anni, forte e vasta come una Grande Madre, con le sue complicità d’ombra e il dominio assoluto su Vallescura, il paese “noioso e grasso e poco ospitale” che sembra respingere i nuovi arrivati come un magnete e come un magnete attira a sé il male. Stella stellina / la notte si avvicina: parole consolatorie, parole micidiali. Un gotico italiano che ci parla dell’oggi evocando forze e misteri che arrivano dal passato, una filastrocca nera in cui l’ignoranza diventa ferocia, il peccato s’incarna nella malattia, e nessuno in fondo è innocente, nessuno può dormire in pace.
Bianca Pitzorno presenta “Sortilegi” (Bompiani) con Annarita Briganti
Mercoledì 24 marzo
Mentre infuria la peste del Seicento, una bambina cresce in totale solitudine nel cuore di un bosco e a sedici anni è così bella e selvatica da sembrare una strega e far divampare il fuoco della superstizione. Un uomo si innamora delle orme lasciate sulla sabbia da piedi leggeri e una donna delusa scaglia una terribile maledizione. Il profumo di biscotti impalpabili come il vento fa imbizzarrire i cavalli argentini nelle notti di luna. Bianca Pitzorno attinge alla realtà storica per scrivere tre racconti che sono percorsi dal filo di un sortilegio. Ci porta lontano nel tempo e nello spazio, ci restituisce il sapore di parole e pratiche remote – l’italiano secentesco, le procedure di affidamento di un orfano nella Sardegna aragonese, una ricetta segreta – e come nelle fiabe antiche osa dirci la verità: l’incantesimo più potente e meraviglioso, nel bene e nel male, è quello prodotto dalla mente umana. I personaggi di Bianca Pitzorno sono da sempre creature che rifiutano di adeguarsi al proprio tempo, che rivendicano il diritto a non essere rinchiuse nella gabbia di una categoria, di un comportamento “adeguato”, e che sono pronte a vivere fino in fondo le conseguenze della propria unicità. Così le protagoniste e i protagonisti di queste pagine ci fanno sognare e ci parlano di noi, delle nostre paure, delle nostre meschinità, del potere misterioso e fantastico delle parole, che possono uccidere o salvare.
André Aciman presenta “L’ultima estate” (Guanda) con Marco Balzano
Giovedì 25 marzo
Sud Italia, un’estate sulla Costiera amalfitana. A causa di un guasto alla loro imbarcazione, un gruppo di giovani americani si ritrova a soggiornare in un hotel frequentato da attempati turisti poco inclini al divertimento. Lì conoscono Raúl, personaggio riservato e imperscrutabile, sempre seduto in disparte con il suo taccuino. Finché un giorno si avvicina al loro tavolo: accortosi che Mark soffre visibilmente a una spalla, gli posa una mano sul punto dolorante, alleviandone il fastidio. Non contento, procede rivelando dettagli personali, anzi intimi, su tutti i presenti, informazioni che nessuno avrebbe mai potuto conoscere… Per vincere la diffidenza dei giovani, spiazzati dalle sue scomode verità, decanta loro le meraviglie della zona: una zona che frequenta d’estate fin da quando era bambino, piena di risonanze legate al mondo della mitologia, come i Lugentes Campi, i campi del pianto, dove gli amanti infelici errano ricordando le loro pene d’amore. L’unica del gruppo che non sembra lasciarsi ammaliare dal suo fascino e dalla sua retorica è Margot, che Raúl inizialmente aveva chiamato con quello che secondo lui doveva essere il suo vero nome di battesimo, Maria. Ma con il passare delle ore e dei giorni, dopo un pranzo condiviso e lunghe camminate sulla spiaggia, Margot comincia a fidarsi di lui, ad aprirsi… E Raúl la condurrà in un viaggio indietro nel tempo, verso un passato che li lega molto da vicino. Prenderà corpo una storia d’amore e di mistero, nel segno di quella delicata profondità nel raccontare i sentimenti che è un marchio inconfondibile di André Aciman.
Alberto Riva presenta “Il maestro e l’infanta” (Neri Pozza) con Paolo Di Paolo
Venerdì 26 marzo
Nell’estate del 1720 un giovane compositore parte dall’Italia per arrivare a Lisbona, alla corte di re João v. Comincia così l’avventura umana e musicale di Domenico Scarlatti, figlio del grande Alessandro. Uomo mite e tormentato, per nulla sicuro del suo talento, capace di stare un passo indietro a tutto, anche a sé stesso. Il suo compito a corte è insegnare musica alla figlia del re, Maria Bárbara di Braganza, che andrà poi in sposa a Fernando di Borbone diventando regina di Spagna. Il rapporto tra Domenico Scarlatti e questa donna durerà per tutta la vita. E sarà la vera linfa, il vero snodo del talento del compositore napoletano. Le sue celebri Sonate, eseguite dai più grandi pianisti del Novecento, nascono come esercizi per le mani di Maria Bárbara. Il romanzo narra di questo sodalizio, di questo scambio tra maestro e allieva che si concluderà solo con la morte di Domenico Scarlatti. Un sodalizio in nome della musica che è anche il racconto di un’epoca di guerre, rivalità tra famiglie reali europee, complotti, poteri contrapposti. Come fosse un affresco del Tiepolo, Alberto Riva fa entrare il lettore in una storia intensa e nitidissima. E ci regala, attraverso una scrittura misurata e attenta, una trama figurativa che alterna realismo e suggestioni d’oltremare. Lineare, eppure ricco di dettagli, Il maestro e l’infanta è un libro raro nella letteratura italiana di questi anni. Un omaggio alla musica e alla sua forza segreta. Una rappresentazione dei sentimenti attraverso intermittenze e non detti, sfumature, accelerazioni, pause. Un’epoca raccontata in un contrappunto inedito che ne svela furori e insensatezze, e ne celebra soprattutto il carattere sorprendentemente malinconico.