Iniziata l’edizione 2021 della Fiera delle parole online
È cominciata con grandi numeri l’edizione 2021 della Fiera delle parole online.
Nella prima settimana di incontri i contatti in Facebook e YouTube sono stati all’incirca 10 mila, con punto di più di tremila ciascuno per personaggi diversissimi tra loro come Vito Mancuso e Roby Facchinetti. Segno che il pubblico della Fiera, come dimostrano anche le edizioni dl vivo, ha interessi molto variegati e vuole conoscere e riflettere. E di riflessione ce ne sarà molta, e su temi delicati, nella settimana che comincia Lunedì 25. Ad aprire la settimana (sempre alle 19 sui canali Facebook e YouTube della Fiera) sarà la scrittrice vicentina Maria Pia Veladiano, che proprio dieci anni fa esordi con un libro di grande impatto che arrivò secondo allo Strega.
E di grande impatto è anche “Adesso che sei qui” (Guarda) che affronta senza remore e con una punta di allegria una storia familiare, che ha al centro una delle malattie più temute di questi decenni, l’ Alzheimer. Maria Pia Veladiano offre, col suo romanzo, una sguardo diverso sul modo in cui la malattia si può affrontare, partendo anche da una esperienza reale, Martedì Edith Bruck con “Il pane perduto” (La nave di Teseo) è ospite del primo dei tre appuntamenti che questa settimana la Fiera dedica al Giorno della memoria. Edith Bruck è stata bambina nei campi di sterminio nazisti, ha attraversato la furia del Novecento ed è una voce imprescindibile per chi voglia capire davvero quel che è stato. Ancora la storia del Novecento mercoledì con Emanuele Trevi che dialoga con Andrea Barzini, erede di una delle grandi famiglie giornalistiche italiane, che in “Il fratello minore” ripercorre la vita Ettore Barzini, non celebre come il padre Luigi senior e il fratello Luigi junior, ma protagonista in modo tragico del secolo violento, per la morte nel campo di Mathausen. Giovedì infine Gherardo Colombo parlerà di “La sola colpa di essere nati” (Garzanti), il nuovo libro nato dal dialogo con Liliana Segre. Sabato si chiude in leggerezza con Paolo Bosisio che in “Quando il preside portava il grembiulino” (Mondadori Electa) fa riviere la scuola di un tempo, coi banchi di legno e il calamaio.